La Libertà

Il tuo problema non è il Grande Reset, ma la mancanza di libertà. Sei parte di un gruppo di individui che non sono liberi, hanno solo l’illusione di esserlo, ed è un illusione che li condanna a perdere tutto. Devi accettare la realtà delle cose, cioè che non sei libero, e devi darti da fare per diventarlo. La libertà deve essere il tuo obiettivo, se vuoi salvarti.


La libertà è una condizione essenziale alla felicità, il che significa che se non siamo liberi, non possiamo essere felici. Sono felici gli uomini liberi, non quelli che sono controllati e sorvegliati a vista ogni mossa che fanno (popolo istituzionalizzato).

Vivere felicemente è l’obiettivo di ognuno di noi, ma sono pochi, anzi pochissimi, quelli che possono dire di essere davvero felici al giorno d’oggi, e ancora meno lo saranno quelli nel mondo di domani. Questi pochi sono gli artisti della vita alla massima espressione.

La libertà non è un diritto ma qualcosa che bisogna meritarsi, verso la quale bisogna lavorare, impegnandosi ad essere grandi contributori al progresso.

Ci sono diversi gradi di libertà, di conseguenza a quanto si contribuisce al Sistema (supremo), al sistema (istituzionale) e al progresso.

Comunque sia, se proprio vogliamo fare una distinzione netta, possiamo usare i dati della distribuzione della ricchezza per capire che il mondo è diviso in liberi e non liberi. I liberi sono quelli che godono di certi privilegi, che sono quelli che vivono al di sopra della legge, tutti gli altri, i non liberi, sono gli istituzionalizzati, meglio conosciuti come schiavi.

La Libertà secondo Bakunin

Io non sarò veramente libero finché tutti gli esseri viventi che mi circondano, uomini e donne, non saranno ugualmente liberi. La libertà, lungi dall’essere un limite o la negazione della mia libertà, ne è al contrario la condizione necessaria e la conferma. Io non divento libero veramente che per mezzo della libertà degli altri, di modo che più numerosi sono gli uomini liberi che mi circondano e più profonda e più ampia diventa la mia libertà. Al contrario è la schiavitù degli uomini che pone una barriera alla mia libertà, o ciò che è lo stesso, è la loro bestialità che è una negazione della mia umanità; perché, ripeto, non posso dirmi libero veramente che quando la mia libertà, o ciò che significa la stessa cosa, quando la mia dignità d’uomo, il mio diritto umano(che consiste nel non obbedire a nessun altro uomo e nel non determinare i miei atti se non conformemente alle mie proprie convinzioni), riflessi dalla mia coscienza egualmente libera di tutti, mi ritornano confermati dall’assenso di tutti. La mia libertà personale così confermata dalla libertà di tutti si estende all’infinito. Leggi tutto…

Il massimo della libertà umana sta nel fare la rivoluzione e cambiare il sistema umano ingiusto che si è determinato nella storia passata. La libertà dalle contingenze e dagli abusi è il bene supremo che il rivoluzionario deve cercare a qualunque costo, e Bakunin dice allora: “l’uomo […] deve conoscere tutte le cause della propria esistenza e della propria evoluzione, affinché possa comprendere la propria natura e la propria missione…”. L’uomo quindi ha una missione da compiere, e tale missione, non potendo per un materialista ateo essere Dio ad affidargliela, non può che essere la Natura.

[…]

Sono un amante fanatico della libertà, la considero l’unica condizione nella quale l’intelligenza, la dignità e la felicità umana possono svilupparsi e crescere.

Non la libertà concepita in modo puramente formale, limitata e regolata dallo Stato, un eterno inganno che in realtà non rappresenta altro che il privilegio di alcuni fondato sulla schiavitù degli altri…

No, io mi riferisco all’unico tipo di libertà che merita questo nome… la libertà che non conosce restrizioni, se non quelle che vengono determinate dalle leggi della nostra personale natura, leggi che non possono essere considerate vere restrizioni, perché non si tratta di leggi imposte da un legislatore esterno, pari o superiore a noi, ma di leggi immanenti e inerenti a noi stessi, che costituiscono la base del nostro essere materiale, intellettuale e morale: esse non ci limitano, sono le condizioni reali e naturali della nostra libertà..»

«È sulla finzione di questa pretesa rappresentanza del popolo e sul fatto concreto del governo delle masse popolari da parte di un pugno insignificante di privilegiati, eletti o no dalle moltitudini costrette alle elezioni e che non sanno neanche perché e per chi votano; è sopra questa concezione astratta e fittizia di ciò che s’immagina essere pensiero e volontà di tutto il popolo, e della quale il popolo reale e vivente non ha la più pallida idea, che sono basate in ugual misura e la teoria dello Stato e la teoria della cosiddetta dittatura rivoluzionaria